Immaginazione Rassegnazione, da che parte stare?
Stefano Boccalini
PROPOSTE

Descrizione

“Inoltre la rassegna doveva avere un tema Lavoro e lavoratori nell’arte, con la seguente puntualizzazione: si richiedeva agli artisti non tanto di illustrare i mestieri, ma di descrivere il rapporto tra lavoro e società”

Con queste parole Alberto Palvarini ci ha raccontato con quali intenzioni nasce il Premio Suzzara. Il rapporto tra lavoro e società era dunque il tema con cui gli artisti dovevano confrontarsi  attraverso le loro opere, e proprio questo tema è diventato il punto di partenza da cui nasce il mio progetto per il cinquantesimo anniversario del Premio Suzzara.
È chiaro che oggi il contesto sociale è completamente cambiato rispetto al passato, e che a causa dell’innovazione tecnologica il lavoro sta progressivamente diminuendo, ma è anche vero che molte forme di lavoro non vengono retribuite. 
In una recente intervista l’economista e scrittore Christian Marazzi dice: “Dal cliente-costruttore di Ikea, al cliente-cassiere dei supermercati, all’utente produttore di Google, vi è un’ingente mole di lavoro gratuito la cui produttività non è mai stata misurata né riconosciuta.”
È chiaro che se le condizioni rimangono queste dobbiamo cominciare a parlare di reddito garantito, ma non solamente a partire dal discorso sulla ridistribuzione, ma anche sul riconoscimento economico del lavoro che oggi è gratuito.

Ma se il lavoro, nelle forme in cui lo conosciamo, sta progressivamente diminuendo, è anche vero che dobbiamo fare uno sforzo per immaginare nuovi scenari. Il confronto tra capitale e lavoro, col passaggio dalla fabbrica fordista alla fabbrica linguistica, si è spostato su un altro terreno, quello del linguaggio. La parola è diventata un vero e proprio strumento di produzione e di captazione di valore ed ha assunto, col trascorrere degli anni, una dimensione sempre più importante. Allora nel mio lavoro le parole diventano protagoniste e attraverso la fisicità con cui le metto in scena risultano dei veri e propri dispositivi di comunicazione in continuo dialogo con i luoghi che le accolgono. Sono dei momenti di riflessione su tematiche che riguardano tutti, a partire da quelli che consideriamo “i beni del comune”.

Per Suzzara ho deciso di realizzare due parole in acciaio inossidabile dell’altezza di un metro e lunghe circa 4/5 metri l’una con una profondità di 25 centimetri. Le parole che ho scelto sono IMMAGINAZIONE e RASSEGNAZIONE. 

Immaginare in questo caso vuol dire ripensare dalle fondamenta ai modelli di sviluppo che fin qui ci hanno accompagnato, rassegnarsi vuole dire arrendersi e accettare tutto quello che ci sta intorno. Installate una accanto all’atra, queste due parole, diventano per me  una piattaforma sulla quale muoverci e dove possiamo, e dobbiamo, scegliere da che parte stare.

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